"Crescere insieme". Anche rifiutando i rifiuti
Il progetto di una megadiscarica - la più grande d'Italia - da installare nel confinante territorio di Tessennano, presentato alla Regione Lazio da una società del Norditalia all'insaputa di tutti, è stato bloccato per la reazione congiunta di tutte le realtà locali: politico-amministrative, economiche e culturali. Esempio da imitare per la salvaguardia e lo sviluppo sostenibile dell'intero comprensorio (n. 54 di gen)
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"Ai Reali d'Italia". Rassegna di sindaci viterbesi in una pubblicazione del 1911
Dall'iniziativa di un parlamentare nel 50° anniversario del Regno d'Italia scaturì una pubblicazione che vide la partecipazione di una quindicina di Comuni della nostra provincia, con le foto dei sindaci dell'epoca e una breve scheda dei paesi da essi amministrati (n. 55 di mar-apr)
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Le calende de Giggetto
Le "calende", antico sistema empirico di previsioni del tempo, nella pratica appresa da bambino da un pastore "montagnòlo" e poi seguita per tutta la vita da Luigi De Simoni (1895-1986), caratteristico personaggio divenuto per questo un riferimento continuo per l'intero paese (n. 55 di mar-apr)
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La battaglia dell'acqua
Il problema secolare dell'acqua potabile in paese fu al centro di una mezza rivoluzione popolare nel 1925-26, con le dimissioni del podestà Lauro De Parri e la nomina dell'avv. Rodolfo Cascianelli. Seguirono i lavori di trivellazione e quindi l'installazione di ingranaggi e condutture per portarla in paese dalla "Pompa", fino all'inaugurazione del 28 aprile 1935. Allegati all'articolo sono l'inventario di fonti, sorgenti e cisterne; le fontanelle installate in paese; la rievocazione della cerimonia di inaugurazione, e la biografia dell'avv. Cascianelli, principale artefice della storica impresa (n. 56 di mag-giu)
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Le "figure" di Méco. Anziani, e propaggini del centro abitato, nell'economia socio-culturale del paese
Le "strane" creazioni artistiche dell'ottantenne Domenico Brizi (1925) in un angolo del suo orto a ridosso delle case, inducono a riflettere alla condizione degli anziani nella società contadina e al destino delle adiacenze del centro abitato, un tempo strettamente funzionali alla vita del paese e oggi pressoché abbandonate (n. 57 di lug-ago)
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Le terre di creta. Emigrazione piansanese a Trevinano
Tredici famiglie numerose (circa 60 persone) nel novembre del 1959 si trasferirono in vecchi poderi di Trevinano, nel territorio di Acquapendente, sfruttando le provvidenze per l'agricoltura di quegli anni. Il coraggio, la solitudine, la laboriosità di quegli uomini e donne che scrissero un'altra pagina d'onore del riscatto contadino (n. 58 di set-ott)
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Emigranti
(in collaborazione con Roberto Sèlleri e Giancarlo Breccola). Introduzione storica al fenomeno migratorio italiano nei suoi vari flussi e componenti, propedeutica ai contributi dei collaboratori dai singoli paesi nel numero speciale 59 di nov-dic 2005
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Piansano. Il paese della diaspora
Le varie tappe di una inarrestabile corrente emigratoria (sia pure in gran parte interna): dal Brasile di fine '800 agli Stati Uniti dei primi del '900, dove si calcolò che sbarcarono sui 500 paesani; dagli appoderamenti degli anni '30 nei territori di Tuscania, Tarquinia, Viterbo, alla emigrazione in Albania tra la fine degli anni '30 e il 1943; dalle 150 persone finite alla Bonifica soprattutto nel 1941, a quella decina di paesani partiti per le miniere belghe tra il '51 e il '58; dalle oltre 400 persone nei poderi di Pescia Romana nel '54-55, a quella sessantina nei poderi di Trevinano nel '59; dall'attrazione per la Germania e il Norditalia industrializzato, dove negli anni '60 finirono qualche altro centinaio di piansanesi, alla generale e ininterrotta fuga dalle campagne verso tutte le concentrazioni urbane in genere, Roma in primis.
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