Piansano. Il paese della diaspora
Le varie tappe di una inarrestabile corrente emigratoria (sia pure in gran parte interna): dal Brasile di fine '800 agli Stati Uniti dei primi del '900, dove si calcolò che sbarcarono sui 500 paesani; dagli appoderamenti degli anni '30 nei territori di Tuscania, Tarquinia, Viterbo, alla emigrazione in Albania tra la fine degli anni '30 e il 1943; dalle 150 persone finite alla Bonifica soprattutto nel 1941, a quella decina di paesani partiti per le miniere belghe tra il '51 e il '58; dalle oltre 400 persone nei poderi di Pescia Romana nel '54-55, a quella sessantina nei poderi di Trevinano nel '59; dall'attrazione per la Germania e il Norditalia industrializzato, dove negli anni '60 finirono qualche altro centinaio di piansanesi, alla generale e ininterrotta fuga dalle campagne verso tutte le concentrazioni urbane in genere, Roma in primis.
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